storia ragazzo lavorava bordo campo per una società fornisce dati live bookmaker

C'era un ragazzo che come me amava il calcio e le scommesse. Decisi quindi, come uno dei primi lavori, di contattare un'azienda che forniva le statistiche, le quote e gli aggiornamenti su tutti i i campionati del mondo. O quasi.

Faccio richiesta per diventare uno dei quei ragazzi che aggiornano le quote dai campi, un po' perchè mi pagano ma soprattutto perchè si poteva andare allo stadio gratis con l'accredito.

Già mi immaginavo i palcoscenici più prestigiosi d'Europa ai miei piedi e io li a lavorare per il bookmakers, il nemico, colui che ogni domenica ero sicuro di demolire con la mia bolletta e lui puntualmente era così "fortunato" da salvarsi sempre per una dal darmi i soldi. Ne giocavo 4 ne sbagliavo 1, ne giocavo 10, sempre una e così via.

Quando avevo ormai perso le speranze arriva l'accettazione da parte dell'azienda. La mia fortuna è di conoscere molto bene l'inglese quindi email scritta bene e comprensione totale di tutte le linee guida a cui attenersi.

Il lavoro è semplice: tramite un telefono normale che fa chiamate internazionali bisogna mettere dei codici che aprono il mercato, chiudono il mercato, indicano azioni pericolose, tiri, goal, calci d'angolo e cartellini. 

Prima di passare alla pratica bisogna fare il training con una partita registrata, via computer, con una tastiera virtuale sullo schermo. Passato quello si va alla volta dei campi.

I palcoscenici più ambiti d'Europa diventarono i campi di provincia tra serie D, C e quando eri fortunato B. La paga era di 40 euro a partita ma difficilmente riuscivi a prenderela tutta poichè ad ogni errore o ogni ritardo nella comunicazione, che poteva anche non dipendere da te, venivano decurtati i soldi. Se non chiudevi il mercato quando veniva segnato un goal la gità era gratis anzi a spese tue. E se ciò si ripeteva eri fuori dal sistema per sempre.

Posti improbabili, viaggi in treno della speranza, squadre difficili da riconoscere e tanta tanta pressione. Io me ne andai quando trovai un lavoro più normale, ma ho sentito storie di alcuni che si sono accordati con la gente del posto e, dietro lauto pagamento, non chiudere appositamente il mercato al momento del goal così è vero che il ragazzo non prendeva i 40 euri ma chissà quanti se ne intascava lo stesso con l'altra mano e soprattutto quanti ne ha fatti incassare. Erano altri tempi, altre tecnologie e non so come siano le cose adesso. Il mondo va avanti ma sarà per sempre bookmaker vs scommettitore. E sempre uno proverà a prendere un vantaggio sempre più grande sull'altro.

 

P.s. Questa è la breve storia di un ragazzo che qualche anno fa lavorava per una di quelle società che frniscono i live score o bloccano le partite per i bookmaker o le grandi società di data feed. Qualche anno fa c'era ancora il telefono ma il principio è sempre lo stesso. Come vedete chiude dicendo che qualcuno si accorda per non chiudere il mercato quando segnano un goal. Per una di queste ragioni quando segnano un goal dovete sempre provare ad entrare sul mercato perchè non sempre questo viene bloccato dalla piattaforma exchange o dal bookamker.

Emanuele Sabatino

Emanuele Sabatino è un giornalista e Copywriter iscritto all'albo. Ama la statistiche e si occupa principalmente di Calcio e NBA 

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