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Il ritmo dei contagi da Corona Virus nel Bel Paese da quattro  giorni a questa parte sta rallentando, ma è ancora presto per dire se si è raggiunto il picco con conseguente fase calante e quindi a decidere se e quando le squadre potranno tornare in campo saranno solo le condizioni sanitarie.
TEMPI RISTRETTI
La volontà di alcuni presidenti e allenatori è di tornare a giocare ma i tempi sono ristretti. Il tempismo ottimale sarebbe quello di vedere i giocatori tornare ad allenarsi a metà aprile e ripartire col campionato entro la prima decade di maggio oppure come pensato nella peggiore delle ipotesi dalla Lega Calcio sarebbe quello di iniziare il campionato di serie A nei primi giorni di giugno e giocando quasi sempre finire a metà luglio per poi dare circa 20 giorni di vacanze ai giocatori. Probabilmente le ferie, dato che sono già state date, potrebbero essere inferiori e quindi ripartire ad allenarsi prima per la nuova stagione che vedrebbe a giugno i Campionati Europei.
In questa ipotesi c'è il problema della scadenza dei contratti dei calciatori il 30 giugno e dovrebbe essere fatta una norma ad hoc per estenderli sino alla fine del campionato.
In questa ipotesi si deve anche vedere cosa decide l' Uefa per le competizioni Europee che sono state spostate a data da decidere senza nessuna scadenza ma aspettando l'evolversi della situazione.
Se invece lo stop si prolungasse fino a fine aprile se non addirittura oltre pur avendo ricevuto l’ok per giocare anche fino al 15 luglio, l’opzione di sospendere il campionato definitivamente sembra la più probabile, anche per non andare a complicare pure la stagione 2020/21 giocando in piena estate.
Il presidente del Torino Urbano Cairo infatti sostiene che se si va oltre il 30 giugno si andrebbe a compromettere la stagione seguente e secondo lui sarebbe meglio fare terminare la stagione.
Come si può capire le ipotesi sono tante e anche le problematiche come per esempio i diritti televisivi che hanno pagato le pay tv e non hanno potuto fare vedere ai clienti. Si potrebbero avere tante rescissioni dei contratti con richieste danni da parte dei clienti stessi.
Poi ci sono i contratti con i vari sponsor che anche qui non sono stati soddisfatti in pieno e la svalutazione dei giocatori che non hanno giocato e si svalutano. 
Un problema grosso è il pagamento degli stipendi dei giocatori: si deve fare una contrattazione unica con ciascuno oppure si arriverà ad un taglio unilaterale da parte delle società con problematiche con i vari giocatori e richieste di rescissione dei contratti da parte di quest'ultimi.
Questo per quanto riguarda la serie A, le serie inferiori sono in una situazione ancora peggiore ecco perchè in qualche modo si deve cercare una via di uscita per terminare i campionati.
LE IPOTESI
Varie ipotesi sono al vaglio ma quella più più verosimile è quella che vede la cristallizzazione dell’attuale classifica, la non assegnazione del titolo e le retrocessioni bloccate, con la Serie A che passerebbe a 22 squadre nel 2020/21 per poi tornare a 20 la stagione successiva, in un format ancora da definire.
Altra strampalata e remota ipotesi sarebbe quella di una Serie A 20/21 ad handicap con le squadre che partirebbero non tutte a zero ma con le distanze della stagione sospesa all'inizio della prima giornata della prossima. Semplicemente incomprensibile e impraticabile ma con i personaggi che decidono del nostro calcio tutto è possibile. 
Emanuele Sabatino

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