La Serie A sta vivendo un momento complicato. L’aumento dei contagi da Coronavirus non risparmia i calciatori, con la giornata di ieri che ha portato le positività degli interisti Radja Nainggolan e Roberto Gagliardini.
Nell’occhio del ciclone è finito il protocollo Figc-Cts, da molti ritenuto ormai inadeguato alla nuova situazione epidemiologica. Il decalogo della ripartenza – nato con la curva dei contagi in discesa – si ritrova a fare i conti con un peggioramento dei dati e della situazione generale.
C’è ancora confusione sul tema delle Asl e – scrive la Gazzetta dello Sport – non è chiaro se il doppio tampone negativo accorci la quarantena dei “contatti diretti” del soggetto positivo. Così all’orizzonte riappaiono due fantasmi: la famosa bolla stile NBA e il rifugio per cause di forza maggiore nei playoff.
Gravina ha già ribadito che «l’unica strada è l’applicazione rigorosa del protocollo da parte di tutti». FIGC e Lega sanno che toccarne il testo significherebbe rimettere in discussione tutto, forse la stessa sopravvivenza del campionato.
La cosiddetta “bolla” appare irrealizzabile, ma la vulnerabilità delle squadre di calcio sta andando oltre il livello di guardia. Ecco perché si potrebbe arrivare a un nuovo codice di autoregolamentazione del mondo del calcio che alzi barriere più alte alla diffusione del contagio.
E poi in una situazione di emergenza, la possibilità di andare avanti senza rinunciare a nulla nel calendario, può diventare un’illusione. I playoff, salvagente nel caso di altri rinvii o addirittura di sospensione temporanea del torneo, per ora non si tirano giù dalla soffitta, ma riparlarne più avanti rischierebbe di generare contrapposizioni peggiori.
Fonte: Gazzetta dello sport
Emanuele Sabatino è un giornalista e Copywriter iscritto all'albo. Ama la statistiche e si occupa principalmente di Calcio e NBA
- Scritto da Emanuele Sabatino
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